mercoledì 13 febbraio 2008

PUTTANA 30 E LODE. IL FINE GIUSTIFICA I MEZZI, O VICEVERSA?

Un paio di giorni è apparsa sull’etere una notiziona succulenta che non ha ricevuto la giusta considerazione e che avrebbe meritato… se il nostro bel paese non fosse bigotto e ottuso come lo è nei fatti. E so anche perché: quando la scienza entra negli angusti ambiti della morale, tutti fanno finta di nulla, glissano, evitano l’argomento o lo riducono a mero fattuccio di costume.
Beh, in quanto sociologa non posso invece che entrarvi per capire e per cercare di spiegare.
Questa è la notizia: SONO COLTE, LAUREATE E AMANO I PROGRAMMI DI INFORMAZIONE. ECCO LE NUOVE SQUILLO.
Questo il sottotitolo: Addio alle prostitute da marciapiede sottoproletarie, old style e incolte.
La notizia promette quindi dirompenti rivelazioni, anche perché – come si legge - è stata prodotta dall’Associazione dei sessuologi.
L’articolo è una valanga di dati statistici, tra cui spicca quello relativo al titolo di studio: la laurea. Circa il 30 % del campione infatti è laureato e l’11 % parla correttamente una lingua straniera. Il 27 sono studentesse, il 18 % casalinghe. Questo il fatto.
Passiamo adesso alle motivazioni addotte dalle intervistate: il 20 % dichiara di prostituirsi per pagarsi gli studi, per pagare il mutuo. Il 35 % si dichiara soddisfatto di questa scelta “professionale”. Ok, ci siamo.
Vi avverto che non mi soffermerò sul cambiamento “culturale” delle battone; insomma laureate o no quel che devono fare non ha nulla a che vedere col titolo di studio… ci mancherebbe, anche perché mamma si incazzerebbe non poco sapendo che tutti i suoi insegnamenti di buona “educazione sentimentale” non sono valsi a un cazzo e che la figlia per aprire i suoi buchi ha dovuto prendersi una laurea.
No, la mia riflessione verte sul cambiamento culturale che noi donne abbiamo attuato nei confronti della vita in generale. Posso tranquillamente asserire che abbiamo interiorizzato l’arte del “sorpasso”, o meglio del vivere saltando i passaggi.
Io sono un po’ alla vecchia maniera sapete, perché immagino che ciò che forma il carattere sia il sacrificio. Intendiamoci nulla di biblico, solo quel che basta per “stare” nelle situazioni in posizione scomoda. Francamente questa storia del vendersi per pagarsi gli studi mi sembra una cazzata immane, una minchiata, anzi una minchiatona dipinta di falsa umiltà (guarda cosa mi tocca fare per studiare!!!) e di falso spirito di sacrificio (sono costretta a fare pompini per pagarmi i libri!!!). Insomma, ve l’immaginate un’orda di studentesse che per puro amore della cultura e del sapere si fanno inchiappettare da chiunque… basta che paghi…e che respiri?
No, a me non la date a bere care amiche; state solo cercando di compiere il minimo sforzo per apprendere come fare la bella vita senza muovere un dito. In questo non c’è nulla di male, sia chiaro, ma credo che un minimo di sincerità sia dovuta. Ditelo senza troppi preamboli che fare le puttane vi riempie di felicità (e di cazzo), perché scopare è bello e perché è ancora più bello se alla fine riuscite anche a fare shopping senza dover far fatica. Questa è l’etica… e per favore smettetela di mistificare: oggi esistono le fotocopie, esistono le biblioteche, esistono gli appunti, esiste internet, esistono le borse di studio… e soprattutto esistono mestieri che continuate a rifiutare. Di certo fare la colf o la ragazza alla pari è più dignitoso che ammettere di “dover” fare la puttana per pagarsi gli studi… La verità invece è che reputate questi mestieri degradanti: ci si spezza le unghie a strizzare il mocho o a spolverare… meglio aprire le gambe.
Che dire allora? Io direi che vostra mamma ha fatto bene il suo dovere, convincendovi che gli uomini esistono per questo. Sono sempre esistiti solo per quello. È una specie di scambio: loro sono strumento del nostro benessere economico, noi del loro piacere. Mitico, questa è quella che si chiama inter-dipendenza… o forse solo dipendenza, visto che loro possono sempre evolversi imparando a farsi delle goduriose seghe… mentre ahimé a noi resta solo la speranza che a qualcuno gli si stanchi la mano, perché non saremmo capaci di far altro nella vita.
Questa è l’emancipazione che abbiamo raggiunto: un condensato di pensieri “colti” coi quali affrontare la vita seguendo le nostre naturali inclinazioni… perché – ne converrete – il massimo che possiamo aspettarci dalla vita è fare la cosa verso cui siamo più “portate”: fare le mignotte… e farlo al meglio con la competenza necessaria per guadagnare il più possibile. È questo l’obiettivo della laurea: preparare i giovani al mondo del lavoro… e in questo caso non si può proprio dire che l’obiettivo non sia stato raggiunto.
Concludo allora innestando un dubbio (Dubbioso mi ha contagiato): fare le mignotte serve a pagarsi gli studi… o gli studi servono a formare nuove e più competenti mignotte?
Siate sincere perché se così fosse, bisognerebbe solo cambiare il sistema universitario, cancellando come prima cosa gli esami scritti e mantenere solo gli “orali”. Chi vuole intendere…

QUESTION TIME: LE DONNE SONO MIGNOTTE NEL DNA… O FANNO FINTA DI NON ESSERLO FINCHE’ NON ARRIVA L’ORA DELLO SHOPPING?

7 commenti:

  1. Sei una donna veramente anticonformista!

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  2. Niente di nuovo, coraggiosa Amanda. De Sade voleva esattamente questo quando scrisse il suo manualetto rivoluzionario per istruire i francesi a diventare repubblicani. "Ancora uno sforzo" diceva nel titolo. Beh, dopo il 68 lo sforzo ha portato a dei risultati. E guai ad ammetterlo. Ti auguro buona fortuna. E soprattutto vorrei tanto vedere il tuo sdegno contagiare la mente della maggior parte delle donne. Ma anche lì, costoro fanno una scelta. Pensare con la propria testa oppure accodarsi alla cultura zoccofila dominante. Un abbraccio.
    Francesco

    PS- posso prendere questo scritto e metterlo nella mia pagina?

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  3. hai ragione! sono delle troie del cazzo che cercano pateticamente di motivare la loro scelta di battere lussuosamente.
    l 'unica motivazione credibile e non penosa sarebbe dire la verità: ovvero che lo fanno per guadagnare senza fatica (a meno che nn trovino uno come me che va avanti per ore eheheh - la puttana lavora meno se il cliente va ko subito) e potersi comprare tutte le varie cazzate tipo borse da 1000 euro.
    le altre giustificazioni fanno a dir poco pena.... tipo che è per studiare.... ma andate a prenderlo in culo troie che no nsiete altro, che è l' unica cosa che vi riesce bene.... culi rotti.... broken asses ... ani dilatati... pornodive delle mie palle.

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  4. basta che non intralcino la vita agli altri a me va bene che facciano quello che vogliono. ma poi, non è un mestiere anche quello alla fine? lo disprezziamo tanto, ma alla fine è uno dei pochi che da una soddisfazione almeno, invece di fare un lavoro che non ci piace, prendere poco e vivere da cani con i debiti, scusate ma è così, per me

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