mercoledì 6 febbraio 2008

ASSESSORE(sse) ALLE PARI OPPORTUNITA’ - part 1

Oggi mi va di dare un paio di cazzotti a quelle strane presenze istituzionali dette ASSESSORE ALLE PARI OPPORTUNITA’. Che dire di loro? Un manipolo di stronze griffate, cotonate pronte solo a lodarsi per aver conquistato una stupida poltroncina di cartapesta. Si, insomma, ne converrete, di pari opportunità se ne parla solo quando di mezzo ci sono donne isteriche pronte a tutto per far capire a tutti che loro ce l’hanno fatta, pronte – dicono loro – a lottare per l’iniqua sorte che ci è toccata a causa di questo straziante “tetto di cristallo” che opprime da tempo immemore il successo a cui abbiamo diritto. E giù allora con gli slogan, i pieghevoli, i convegni e i servizi che non servono a un cazzo (pardon… una minchia ndr).
Ultimamente mi sono infiltrata al convegno delle Pari Opportunità della Provincia di Bergamo. C'ero andata per capire lo stato dell’arte dell’inutilità delle donne in politica e come volevasi dimostrare la mia teoria è stata verificata esattamente come il teorema di Pitagora.
Immaginate per un istante una sala convegno che potrebbe ospitare 400 persone, ma che per l’occasione ne contiene appena un 1/5 (lasciate stare la matematica e le frazioni e seguitemi nel discorso… che poi v’interrogo).
Storco il naso perché mi chiedo come mai di presenza maschile neppure l’ombra se non qualche mammone cretinotto con la tetta ancora in bocca e il cervello lavato e stirato, un prete, un assessore che deve fare la sua parte. È infatti chiaro che i bei discorsetti di pari opportunità dovrebbero essere rivolti proprio a loro… e invece nulla. Ma proseguiamo facendo finta che questo dettaglio non ci interessi affatto.
Dopo aver storto il naso mi preoccupo di farmi venire anche il torcicollo per analizzare l’audience: 10 suore, uno stuolo di vecchie dame di compagnia in preda ad un prematuro rigor mortis, un paio consigliere di parità sempre più assomiglianti alle sorelle sceme della Rita Levi Montalcini (auguri per i 99... ben vissuti. Ndr), un altro paio di assessore comunali al medesimo ambito. In tutto, più o meno un’ottantina di stronzette pronte all’applauso facile per ogni contenuto strappalacrime degno solo della De Filippi nel suo peggior “supposta per te”.
Le luci si spengono, metà delle astanti si addormentano di colpo e il film può partire. Dopo le necessarie presentazioni del cazzo, l’assessore maschio se la svigna… al prete invece tocca aspettare il suo turno. Salgono sul podio a turno tutte le preparatissime oratrici (chissà da dove proviene tutta questa pratica?) che illustrano con dati e notizie da novella 2000 la situazione mondiale delle pari opportunità: in Asia manco l’ombra, in Darfur manco quella… mentre nel resto del mondo un esercito di scassa cazzi si sta organizzando per fare RETE. Ed eccoci al concetto centrale di tutta la solfa: LA RETE. Per chi non lo sapesse, “fare rete” è il mito degli anni 2000, ovvero l’obiettivo di globalizzazione di tutte le cose che ci circondano. Insomma, per dirla brevemente, oggi non si può prescindere dal fare rete.
Il concetto sottostante quello di rete (a sentir loro nuovissimo) è quel vecchio adagio popolare di stampo guerrafondaio che insinua “l’unione fa la forza”. Come prima cosa potrei dire che sicuramente questo detto deve essere stato pensato da un uomo; un uomo che non avrebbe mai pensato di estenderlo anche alle donne… è ovvio, perché le donne tutto sanno fare tranne che solidarietà e gruppo (ma ve ne parlerò).
Ecco, è proprio a questo punto che lo sbrodolamento (quello mio) raggiunge l’apice, perché il diktat rimane quello di fare rete, ma nessuna delle presenti sa come cazzo si fa … e improvvisamente quella che doveva essere la messa in pratica di un concetto operativo si trasforma nell’ennesimo Tè in casa Suor Germana: un condensato immane di minchiate sparate a raffica, una mitragliata di buone intenzioni degne solo del Papa durante l’’Angelus domenicale, un trionfo di “volemose bene… manco pe’ niente” e un tripudio di “arrivederci e grazie… e chissenefrega”.
Rimango basita perché un’idea continua a seviziarmi il cervello: gli uomini in politica fanno schifo al cazzo… ma le donne andrebbero sterminate col gas nervino… perché di tanta astrazione, di tante parole non rimarrà nemmeno il ricordo. In realtà, quello che queste signore vogliono è solo il potere (il loro personale), per quanto riguarda le altre donne “che se la prendano nel culo senza vasellina… d’altronde se non sanno fare i pompini ad arte cosa possono aspettarsi dalla vita?”
Se pensate che oggi sia ipercritica fate qualche buona navigata nei siti delle pari opportunità e ditemi voi cosa vedete. Se pensate che la donna non abbia ancora fatto un solo passo avanti, non arrendetevi ai luoghi comuni che relegano le nostre sorti a piedi dell’uomo… no, cominciate a dare un’occhiata ai tacchi a spillo, al vuoto concettuale e mentale che si cela dietro i miti di uguaglianza sbandierate da queste uome coi baffi. Siate critiche anche voi… perché altrimenti proprio non se ne esce più.

DOMANDA DI RITO: MA VOI QUESTE AZIONI DI PARI OPPORTUNITA’ LE AVETE MAI VISTE? IO CREDO SOPRATTUTTO CHE ALLE DONNE NON FREGHI UNA PIPPA DI OTTENERE LA PARITA’… FIGURARSI, PAGARE IL CONTO DEL RISTORANTE AD UN UOMO? MANCO MORTE!!! PECCATO, CI SIAMPO PERSE UNA GRANDE CHANCE...

3 commenti:

  1. buongiorno mia dolce amanda. perchè non sfruttare le pari opportunità ? diamocela l'opportunità

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  2. Cara Amanda il tuo parlare di pari opportunità è quanto meno singolare, parli di dame di carità e tu mi rappresenti il peggio del peggio. Isterismo, critica mai costruttiva, ma degna del più bieco provincialismo e sopprattutto inutile nel tentativo di essere dissacrante pur di attirare l'attenzione.

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  3. Di certo una/uno che non si firma nemmeno lascia trasparire un conformismo mica da nulla... le critiche per essere costruttive devono essere puntuali... e poi credo che tu di parì opportunità non ne abbia mai sentito parlare, ma consolati non ti sei persa/o nulla: è solo un imbroglio per scaldarsi il culo in una poltrona molto comoda.
    Se invece di pari opportunità ne sai qualcosa, stai semplicemente cercando di legittimare il tuo esistere nell'arena delle cretine che ambiscono ad imbrodarsi con i classici discorsetti del cazzo. evolviti tesoro!!!

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