giovedì 24 gennaio 2008

HILLARY CLINTON NON VINCERA'... PER ASSENZA DI SOLIDARIETA'

Ritorniamo al perché noi donne siamo tanto affascinate dal modello Marilyn.
Ne converrete, è un fatto che desta molte perplessità, soprattutto in campo scientifico e sociologico. Per quanto riguarda il primo ambito, ci si chiede, ad esempio, come il palmipede in oggetto sia riuscito così rapidamente ad evolversi nella sua variante umana pur mantenendo la stessa quantità di cervello. Nel secondo caso, ci si chiede invece perché le donne, a fronte dell’innegabile portata dei traguardi raggiunti in ambito sociale dalle proprie trisavole, abbiano deciso poi di deviare verso forme naturali di involuzione psichica e comportamentale fino a renderle del tutto simili ad un paio di deliziose calzature in legno tipiche dei Paesi bassi. Insomma, la questione è: perché le donne continuano a comportarsi come “zoccole” al primo pompino o al primo equivalente in zirconi di pessimo gusto? Mistero!!! Un vero mistero, ma intanto non perdiamoci d’animo: c’è una svendita totale di chincaglierie al reparto Cervelli microcefali. Ok, non saranno come quelli veri, ma con un po’ di esercizio possiamo sfoggiarlo per le grandi occasioni senza che nessuno possa accorgersi della differenza. Se invece non avete proprio tempo per fare la fila alla cassa, gli outlet di Rai e Mediaset sono sempre pronti a fornirvi il fior fiore della feccia cerebrale, offrendo sotto-banco neuroni anestetizzati variamente appartenuti a vallette, veline, ballerine mono-passo, promoter mono-prodotto, presentatrici mono-sillabi, attrici televisive a tutto tondo… per quello che sanno fare!

In realtà, più che a Marilyn, stavo in effetti pensando ad una sua canzoncina dal titolo altamente filosofico e, vi giuro, non lo dico a mo’ di presa per i fondelli: “I diamanti sono i migliori amici delle ragazze”. Per chi non avesse avuto il sommo “piacere” di vedere la pellicola in oggetto (Come sposare un milionario. 1953), il film narra la storia di due ragazze “in carriera” nel mondo dello spettacolo: una tappa, bionda, cretina, zuccherosa money-oriented; l’altra, alta, mora e cosciona. La ragazza bionda (la Monroe) è particolarmente affascinata da tutto ciò che luccica, per cui decide di fare il colpo gobbo della sua vita, sposando il figlio cerebroleso di un milionario e, al tempo stesso, incassando una cospicua marchetta da un botolo di grasso di 90 anni dalla bava facile e dai diademi a portata di crociera. Nonostante i pessimi congiuntivi e la disgustosa recitazione, la sgraziata creatura riesce alla fine - e non senza il prezioso contributo della sua amica - a far trionfare l’amore (parliamone) e il conto in banca (di sicuro). La canzoncina ci torna sempre in mente anche perché, volente o nolente, il suo ammiccante contenuto è entrato a far parte del nostro immaginario collettivo, divenendo in men che non si dica l’indizio principale del nostro modo di pensare. Vi rassicuro subito, non che gran parte di noi passi la propria esistenza a cercare di scroccare gioielli al primo allocco danarato (no!!!), ma non possiamo negare il fascino che queste insignificanti pietre esercitano su di noi, accontentandoci spesso di metterci al collo pezzi di vetri abilmente resi molto simili ai primi. Il ritornello viene inoltre astutamente canticchiato in compagnia del fidanzato quando la “disinteressata” ragazza si rende conto che egli è a corto di idee circa il regalo del suo compleanno. Penoso! Anyway, fu così che nacque la bijouterie. Tralasciando il pessimo gusto di molte di noi nell’andare in giro conciate come dei lampadari da teatro, pensiamo invece alle implicazioni, le verità, palesemente racchiuse nel senso del motivetto di cui sopra. Il nocciolo della questione è il fatto, giusto per sintetizzare, che nonostante le peripezie semi-comiche delle due eroine - chissà quanto ne avranno sniffata per accettare di recitare un simile “capolavoro”- ciò che drammaticamente rimane del film è quel dubbio, atroce ne converrete, che tiene in sospeso un’altra annosa questione a cui le donne di oggi non riescono ancora a dare risposta: se “i diamanti sono i migliori amici delle ragazze”, chi sono le amiche? servono a qualcosa? Ma soprattutto, sono mai esistite? E se “si”, quando si sono estinte?

L'EPILOGO LASCIA POCHE SPERANZE, MA IO VORREI - DOPO SVARIATI PREAMBOLI - ENTRARE NEL VIVO DELL'ARGOMENTO... E LA QUESTIONE CHE VI PONGO E' LA SEGUENTE. IN UN MONDO DOVE IL SOVRANNUMERO DELLE DONNE RISPETTO AGLI UOMINI E' UN FATTO ACQUISITO, PERCHE' NON RIUSCIAMO A VINCERE NEMMENO UNA BANALE BATTAGLIA ELETTORALE? PERCHE' GODIAMO NELL'IMPEDIRE CHE QUALCUNA DI NOI POSSA RIUSCIRVI?... GIA' PERCHE?
L'ARENA è APERTA... DATEMI LE VOSTRE RISPOSTE

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