giovedì 27 dicembre 2007

DONNA DEL 2007: LAURA PAUSINI UNA DONNA CON LE PALLE

Da tempo mi premeva affrontare uno degli stereotipi grandemente a cuore di noi donne: la donna con le palle. Mi occorreva però, a dire il vero, un pretesto che rendesse puntuale la mia riflessione. Eccola: Laura Pausini, rilasciando un’intervista a Magazine Corriere della Sera di oggi (27 dicembre 2007), asserisce di aver dedicato il concerto a S. Siro alle “donne con le palle che (come lei. ndr) non hanno paura di lottare per difendere i loro valori rimanendo se stesse. Perché ci vuole coraggio ad accettarsi come si è.”
L’intenzione di comunicare un concetto positivo è lodevole (nella vita bisogna lottare, ci mancherebbe) ma l’immagine è fortemente negativa, anzi subdolamente falsamente positiva, poiché continua ad associare il concetto di successo ad un attributo maschile. Insomma, proviamo a disegnarla una donna con le palle?!
Io c’ho provato per tutta la mattina e nonostante le mie buone capacità grafiche, quello che è venuto fuori è stato solo e soltanto un vero obbrobrio. Oltretutto nei nostri mini-slip non ci entrerebbero neppure e, cosa più drammatica, ci toccherebbe cambiare anche tutto il guardaroba. No, è decisamente irrealizzabile.
Fuor di metafora, perché anche noi -come la bravissima Laura- continuiamo in quest’errore? Perché il successo deve solo essere considerato una prerogativa maschile? Perché associamo queste due idee?
Forse mancano esempi positivi, forse ci piace appropriarci di un simbolo, un trofeo del tutto maschile… forse tutto questo. Ci stiamo lamentando da oltre cent’anni con gli uomini/maschi per sottolineare una diversità arricchente, gli abbiamo letteralmente rotto i coglioni con i nostri sit-in, con le nostre proteste e per cosa?
Secondo me, col “diritto alla parola” che ci siamo conquistate ci stiamo pulendo le scarpe perché, ahimé, ci siamo perse qualcosa di decisamente più grande: la più grande opportunità che sia stata offerta, ovvero quella di essere solo e soltanto noi stesse… senza scimmiottare nessuno. La sfumatura appare sottile, ma credetemi non lo è. Socialmente, infatti, siamo diventate un ibrido mostruoso tra uomo e donna, degno solo di comparsate al circo delle meraviglie. È vero, adesso abbiamo la sensazione di esserci liberate dalla schiavitù secolare: siamo ganze e strafighe. Wow??? No, sob!!!
Volevamo essere libere di essere e di fare quello che volevamo (diritto sacrosanto) e grazie alla nostra “meravigliosa” creatività ci siamo riuscite. Siamo riuscite a trasformare questa libertà in un pressante obbligo interiore: farci crescere i coglioni a tutti i costi, sennò cosa penseranno di noi?
E VOI COSA NE PENSATE? ATTENDO FIDUCIOSA I VOSTRI COMMENTI

1 commento:

  1. A parte il fatto che non capisco come si possa denifire Laura Pausini una Grande.. ma la definirei una leccaculo pazzesca.. Nell'ultimo album ha praticamente sconvolto canzoni considerate pietre miliari della musica italiana (Cocciante in testa.. "Io canto" è stata rovinata) ma questa è una mia magra considerazione personale del tutto fuori luogo nel contesto di cui sopra.. MA, (e sottolinea ma) avallata ancora dal fatto di quello che ha poc'anzi testè sottolineato durante l'intervista "la donna con la palle" mi sta ancora dobbiamente sui coglioni (e dubitate sul fatto che io sia uomo o donna).
    Credo che tu Amanda abbia voluto prendere ad esempio Laura per esprimere il concetto (e perchè non prendere ad esempio Sonia Ghandi o Madre Teresa o Evita Peron) queste sono Donne, ma non con le palle ma con D maiuscola.
    Evitiamo il concetto di palle = potere = uomo. ma Palle = organo riproduttivo maschile. Cerchiamo di capire l'etimologia delle parole senza cadere in idizie stereotipate che da secoli fanno da padroni questo mondi di ladri.. Oddio Laura!

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