lunedì 2 giugno 2008

VAGINA PARLANS: LA PAROLA DI UNA DONNA


Tra le tante qualità di una donna – a parte quella di procreare in preda alla sindrome di Stendhal – non c’è sicuramente quella di mantenere le promesse, non a caso checché se ne dica si è sempre detto “uomo di parola”… intendendo con ciò una profonda e ragionevole esclusione di “genere”.
La ragionevolezza di tale esclusione non deriva tanto da una sorta di millenaria misoginia o poca valorizzazione delle doti femminili, quanto dall’analisi dei risultati che esse (noi, ahimé) raggiungono in quest’ambito.

Ora, senza andare nella notte dei tempi a ripescare chissà quale mirabile esempio di promessa mancata, prendiamo in considerazione qualcosa a noi più vicino, qualcosa che forse è ancora nella memoria di tutti. Spero.

Circa un mese e mezzo fa, si svolgevano le elezioni. Gran bell’affare: sembrava tutto un promettere a destra e a sinistra pur di racimolare voti utili alla formazione del nuovo governo… sembrava quasi di stare nel paese dei balocchi: taglio dell’ICI, taglio della tassa automobilistica, taglio delle tasse, taglio della minchia a Rocco Siffredi (i soliti invidiosi. Ndr) … insomma una quantità di miracoli promessi che non si vedeva dalla moltiplicazione dei pani e dei pesci. In questo, si sa, Berlusconi è un Dio. Noi italiani ci siamo abituati, ma il bello sta nel sentire chi spara le minchiate più grosse.
Il giorno dopo le elezioni, a conti fatti, c’è chi vinse e chi invece venne letteralmente trombato. Sia tra i vincenti sia tra i perdenti.
Nel nugolo dei perdenti, o meglio delle perdenti, c’erano almeno tre figure: Alessandra Mussolini, Vittoria Brambilla e dulcis in fundo Daniela Santanché. Quest’oggi vi parlerò proprio di quest’ultima.

L’avevo già presa di mira prima delle elezioni, fosse solo per il fatto che in quanto a minchiate “rosa” le avesse sparate più grosse, battendo tutte le altre concorrenti. Poi, dopo che perse le elezioni, mi sembrò troppo facile prenderla di mira, come sparare sull’ambulanza e così decisi di lasciarla in pace…

Vi dirò, la Santanché non mi è piaciuta e grazie al cielo su questo punto c’è stato un unanime consenso, ma la valutavo comunque una donna interessante perché , tutto sommato, era stata la sola a fronteggiare mr B. in duello all’ultimo paio di palle.
Cosicché, mentre il Berlusca sparava a raffica i suoi minchia toni (a cui peraltro ci aveva resi immuni, tanto erano inverosimili), la Danielona aveva iniziato un “lifiting psicologico”; in altre parole, aveva iniziato a tirarsela grandemente… ai confini dello spazio profondo.

Una delle frasi simbolo della sua campagna elettorale – giusto per entrare nel nocciolo della questione – è stata “Silvio considera le donne solo da un punto di vista orizzontale”, intendendo che la stima di mr B per le donne si riducesse alle mere funzioni riproduttive. Come darle torto: bastava vedere le sorti della sua Veronica per rendersi conto del grado di “visibilità” che le era stato “concesso” dopo aver sfornato un cinquina di cloni alti un metro e venti. Si, ok, c’è stato quel barlume regalatole da quel libro sulla visione mistica “dell’Angelo Morale”, ma per il resto? Per il resto proprio il nulla. Buio totale.

Dopo una serie di botta e risposta tra il Cavaliere e La Santanchè, quest’ultima arguisce il suo piano subdolo di portarsela nel PdL per farle fare salotto con le rimanenti galline del pollaio… o gatte morte, come la stessa Daniela le aveva etichettate, e così, per nulla intimorita dal suo strapotere maschilista, rispose pubblicamente: “Berlusconi è ossessionato da me. Tanto non gliela do!”

Mai parole furono accolte così entusiasticamente dalla popolazione lesbica worldwide… per non parlare dalla popolazione maschile allergica al silicone e al botulino
In questo mese e mezzo, vi dirò, ho imparato ad apprezzare la Santanché. Le uniche notizie che l’hanno riguardata erano solo gli ultimi graffi di una leonessa stanca. Stanca ma fiera.
Si, ok, c’è stata la cazzatona sulla riapertura delle case chiuse. Perdonatela: l’Alzeheimer assieme alla morte sono l’unico elemento di democrazia sulla terra. Non guarda in faccia nessuno… men che meno una che la faccia se l'è rifatta almeno otto volte. Vabbé, glissiamo!
Le mancava quindi giusto un tantino per essermi totalmente simpatica. C’eravamo quasi, ma ahimé il mio sogno di simpatia si è sgretolato sulle pagine del Corriere della Sera di oggi – 2 giugno 2008.

A pagina 11, in un riquadro nemmeno paragonabile allo spazio concesso ad un necrologio, c’è lei: miss Donna con le palle 2008. La mise è la solita: look da strafiga “new look di Dior” con i suoi tacchi smisurati a prova di sado-maso in dark room.
Questo il testo integrale: SILVIO TORNIAMO UNITI. Daniela Santanché punta ad una nuova intesa politica con Silvio Berlusconi. “La campagna elettorale è una cosa, una fase. Ora siamo in un’altra era geologica… noi siamo nel centro destra, è ovvio – ha dichiarato l’ex candidata premier de La Destra a Il Tempo. […] “Siamo nati per essere la destra leale a Berlusconi” ha spiegato la Santanché.

Pardon?! Scusate, mi sono persa qualcosa? Continuo a ripetere frasi sconnesse nella mia mente per almeno venti minuti, poi realizzo che forse non sono io ad essere rincoglionita.
Ma come? Tutto questa rottura di coglioni per convincerci che non gliel’avresti mai data e ora invece gli dai anche il culo?!!! Cazzo, alla faccia delle convinzioni politiche, delle promesse, della credibilità, dell’integrità… già tutte caratteristiche di un uomo, non già di una donna.

Non ho parole… solo parolacce: “Cara Daniela, adesso che ci hai insegnato una nuova posizione (a novanta gradi) facci la cortesia di andare avanti tu… che io la figura della puttana proprio non ho voglia di farla”
Amanda

2 commenti:

  1. ciao Amanda, fertile e sottile mente capace di duellare col fioretto intellettuale. Posso solo ripetere ciò che ho più volte scritto, se fotografi in linea da dietro una donna nuda che dorme in posizione fetale... ti rendi conto di quanto la sua fica sia simile alla fessura del bancomat.
    Passa a trovarmi che ho scritto una perla che sicuramente solleticherà la tua inesauribile ironia.

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  2. ... ci puoi ggggiurare. entro il we ti leggo e comemnto!!!!

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