sabato 22 marzo 2008

IL MODELLO DI DONNA DI POTERE: L’ALTER EGO. Il caso Spitzer

È di questi giorni lo “scandalo” di quel puttaniere di Spitzer: il classico moralista del cazzo che predica molto bene e razzola catastroficamente. Se, infatti, egli fosse stato un uomo comune, nessuno avrebbe fatto caso alle sue scappatelle extra-coniugali… ma siccome egli era l’uomo forte del nuovo moralismo-falso bigotto–a stelle-e-strisce tutta la faccenda ha assunto un altro appeal.
Io francamente un uomo così non lo biasimo perché le corna sono una faccenda privata oltre che essere – dopo la morte – un fatto di evidente democraticità: non ci sono persone che scampano al suo allettante richiamo cosicché oggi non si possa dire che siano solo gli uomini a perpetrarlo. Anche noi donne, infatti, siamo campionesse di tip-tap e di salto in lungo da un letto all’altro, perché gli uomini tradiscono con altre donne… e di solito queste donne stanno con altri uomini.

L’argomento di oggi è invece la donna dell’uomo di potere, ovvero colei che, subodorando le potenzialità del giovanotto cesso-brufoloso (di solito non sono mai adoni), mettono un’ipoteca su tutta una serie di oggetti di lusso e di prerogative ad esclusivo appannaggio di uomini ricchi e potenti. I politici, di solito appartengono a questa “casta”. Le loro donno invece appartengono ad un’altra classe: quella dell’Alter Ego.

La prima di queste è stata la stessa Clinton, che in tempi non sospetti perdonò a quel cesso di Bill un pessimo pompino ad opera di un’oculata Monica. Quest’anno, a dieci anni dal pompino più famoso d’america, i democratici (guarda caso sempre loro) fanno il bis: la moglie del governatore di NY, Elliot Spitzer, ha vinto un copricapo d’alce grazie al prelibato contributo di una 23 enne di gran lunga più figa di quel cesso della Levynsky.
Ma chi è costei? Si chiama Silda Wall, in arte Spitzer, ovvero colei che - se opportunamente calcificata, immobilizzata e truccata ad arte - assomiglia tanto a quelle belle statuine che riempiono senza un ordine preciso tutti gli spazi disponibili del cattivo gusto di casa nostra, o in qualche tomba egizia. Per la serie: “c’è ma è come se non ci fosse”, la sua presenza nell’universo degli esseri umani è infatti un mistero perfino per lei stessa… almeno così avrà qualcosa di cui interessarsi durante il passaggio dallo stato solido a quello gassoso.

Che dire di lei? Sicuramente che l’elemento che la contraddistingue è il dubbio. No, non cominciate a fraintendere: la nostra SildaSusan Storm, per gli amici - non ha dubbio alcuno su cosa mettersi per il “Quando party?” che il marito le ha organizzato al fine di spedirla fuori dalle palle. No no, i suoi dubbi sono di tipo “esistenziale” nel senso che, dopo aver sposato l’uomo della sua vita(?), comincia a farsi delle paurose masturbazioni mentali per chiarire a se stessa se in tutta la questione ella sia la cacciatrice o la preda. Roba da paleolitico!
La questione – da tempo dibattuta sul National Geographic - non è affatto irrilevante se si considera la qualità degli stati emotivi che seguirebbero all’una o all’altra risposta, ma soprattutto la quantità di crampi alla mascella che potrebbero occorrere per mantenere intatto quel sorriso compiacente e del tutto fittizio.
Ma prima di farci le meches ai peli pubici, facciamo un passo indietro e scopriamo chi o cosa si nasconde dietro quell’emi-paresi sorridente che contraddistingue il suo rapporto con il restante genere umano. Per la cronaca, che si sappia: esiste qualcosa meno del nulla? Sapete, non mi va di fare la parte dell’ignorantona di turno.
Gli sguardi attorno si fanno rassicuranti, le teste annuiscono, il pubblico applaude. Siiiiiiii! Wow!!! Sono tutti d’accordo: dietro la faccia immobile della paresi in Chanel, un cuore batte!! Che scoperta fantascientifica! Adesso siamo certe al 100%: a battere adesso sono in due: lei e il suo cuore.
Ma torniamo a bomba. La nostra Silda, il delizioso condensato di prorompente femminilità, è solo l’ovvio risultato di una pervicace educazione materna, le cui parole chiave sono facilmente riassumibili in un inventario che ogni ragazza in odor di facili introiti dovrebbe marchiare a fuoco sulla pellicola per avvolgerci le cotolette. Ah, mamma pensa sempre a tutto!!!
Eccolo… e cercate di impararlo bene che poi vi interrogo:
- non darla, ma preparati a farlo;
- non darla a tutti, ma allenati a farlo;
- verifica il conto in banca, prima di darla;
se proprio vuoi darla:
+ verifica anche il conto in banca della sua famiglia;
+ verifica che sia di buona famiglia;
+ verifica che abbia un ottimo lavoro;
+ elimina tutte le concorrenti;
+ profumala e renditi attraente;
+ se lui si dimostra reticente, fatti mettere incinta!!!

Vi sembra troppo complicato? Ma va! Se si considera che il lavaggio del cervello comincia a cinque anni e si conclude a ventidue, possiamo affermare che ogni madre potrà dirsi certa del risultato finale: una geisha per figlia, un coglione per genero e almeno un nipotino. Meglio se femmina, davanti al giudice – al momento del divorzio – sarà l’elemento che le garantirà un sostanzioso vitalizio, ma soprattutto la grande opportunità di non far cadere nel vuoto ”l’educazione sentimentale” tanto faticosamente interiorizzata.
Ma proseguiamo con la nostra disamina, senza lasciarci prendere dall’eutanasia. La nostra spastica Silda, con l’ausilio di mammà comincia sin da piccola a studiare danza, prendere lezioni di bel canto e di flauto traverso; abilità, quest’ultima che le sarà strategicamente utile a partire dai sedici anni di età, quando inizierà a sperimentare le gioie dell’amore…a comando.
Infatti, grazie alla sua ottima preparazione universitaria e al suo finalizzato bon-ton, ella inizierà a sviluppare tutta una serie di motivazioni e di genuini interessi verso un sistema di oggetti e di attività sociali molto “à la page”. Detto in poche parole, comincerà a tirarsela. E sempre di più e sempre di più, che alla fine, quando dovrà recarsi dal ginecologo, le converrà fare un abbonamento annuale dall’otorinolaringoiatra.
Dall’altra parte della barricata, invece, una ristretta schiera di papabili pretendenti - con la carriera politica già predestinata e il conto in banca traboccante – si metterà in moto, a mo’ di fabbrica fordista, per produrre un ettolitro di bava appiccicosa con cui circuire la presunta magnifica preda.

Il punto è, ma questo lo sappiamo tutte, che il cacciatore è talmente inebriato dall’eau de vagine - se non proprio rincoglionito dalle moine premeditate della zocc… ehm della donzella - che non si accorgerà proprio di nulla, e men che meno che la preda sia lui stesso. Fortunatamente il destino possiede una certa quantità di democraticità ultraterrena, per cui “quelli” come loro vanno in giro sempre in coppia! Alleluia!! Allora Dio (forse) esiste!!!

Accelerando alla moviola gli step che vedranno mamma ed esultante fotocopia genetica coronare il loro progetto criminale con lancio di riso finale, giungiamo alla situazione che si presenterà il giorno-dopo. Ok, tutto è andato come da copione:
- lui l’ha sposata. Lei gliel’ha data;
- lui si è addormentato. Lei si fuma una goduriosa sigaretta.
E quello che potrebbe apparire un happy-end, in realtà è solo l’inizio; l’inizio dello spettacolo notturno costellato da raccapriccianti figure minacciose, altrimenti detto incubo. In tre tempi. Ah il cinema di una volta!!! Era pieno di attrici cagne, ma per fortuna c’era il muto e nessuno se ne accorgeva.

Primo tempo.
Superato lo slancio e l’entusiasmo delle prime due ore, lei comincia a smaltire la sbornia causata dall’overdose di felicità derivante dall’aver raggiunto lo status sociale a cui ambiva dall’età di sei anni. Nel frattempo – dall’altra parte della casa - lui comincerà a rinsavire, realizzando di avere le palle vuote… e di lei già piene.

Secondo tempo.
Inizia il periodo dei diritti e doveri, ovvero quello che lei si aspetta da lui, ma soprattutto quello che lui deve fare per lei. Mantenerla.
- Lui la riempie di carte di credito;
- lei entra nel letto con la stessa voglia d’acqua che potrebbe avere uno che sta annegando. Manco morta!

Terzo tempo (quello più importante).
Inizia il gioco dei ruoli, ovvero entrambi cominciano a fingere spudoratamente, ma lei lo faceva anche prima del matrimonio. Anche prima del fidanzamento e prima delle scuole medie inferiori. Ed ecco, con poche varianti, quel che succede approssimativamente:
- lui comincia a scoparsi le segretarie. Vedi il caso “Dolce Monica… non sul vestito azzurro! Le macchie restano!!!”;
- lei si comporta come deve, senza mai accennare comportamenti non idonei al suo nuovo status sociale, vedi il caso “Bill, io non ho visto nulla, ma la prossima volta mettile entrambi in lavatrice a 90 gradi. Con la candeggina. Mi raccomando!”

Ma è esattamente al terzo tempo, che prende forma l’obbrobrio che tutti prima o poi si aspettavano di vedere: l’alter-ego. La nostra piccola bambina dagli occhi spenti e dalla vagina annoiata comincia a interiorizzare che - se non vuol perdere il pingue bottino faticosamente conquistato - deve imparare semplicemente a scomparire cercando di stare al gioco e di non compiere le mosse sbagliate.
Dopo travagliate notti passate ad immaginare un futuro prossimo che non implichi quello di diventare prematuramente vedova, l’unico modo per raggiungere questo nuovo ed entusiasmante obiettivo è quello di diventare l’ombra del suo sposo.
Facile a dirsi, un po’ meno a farsi, a meno che non abbiate già appreso l’arte di accettare le sue assenze, farvi trovare “pronte”, fare le public relations al posto suo, coccolare i suoi soci d’affari, nutrire i suoi figli, essere le perfette nuore, le perfette padrone di casa. In poche parole: le “perfette”. Punto.
Se la nostra miss-perfettamente-invisibile non fosse attitudinalmente quella che è, l’esito finale potrebbe rappresentare il coronamento del suo sogno romantico, peccato, invece, che questi siano solo i primi effetti collaterali del suo incubo ricorrente: sopravvivere in attesa che lui muoia. I veri effetti collaterali – quelli che proprio ti rovinano la messa in piega in modo permanente - emergeranno invece in un secondo momento, ovvero quando la consapevolezza del proprio fallimento comincerà a farsi strada nel suo cervello ancora anestetizzato dai moniti materni, resi ancora più pressanti dal fatto che adesso vanno messi in atto. Ed è a questo punto, giusto per tornare al dubbio di partenza, che ella realizzerà che l’unica persona che sia riuscita ad incastrare è solo se stessa.

Epilogo della storia: la cacciatrice era scesa nella tana del leone per portarsi la sua pelle in passerella, a mo’ di trofeo. Questo nelle intenzioni… e qualcuna giura di esserci riuscita. Nei restanti casi, il leone sta ancora ringraziando iddio per quella grassa oca di 65 kg che gli è capitata per pranzo. Buon appetito!

1 commento:

  1. Ti garantisco che gli uomini politici o di potere sono meno figadipendenti di quanto si pensi,ed in un mondo ideale non intriso di cieco femminismo potrebbero anche essere fedeli alla compagna come la restante percentuale degli uomini.Il problema è che come hai magistralmente enunciato tu,esiste una (grande) categoria di donne di bellissimo aspetto ciniche,arriviste educate a circuire il "buon partito" da altre donne(leggi madri).Questi soggetti (i politici spesso cessi fisicamente)sono costantemente bombardati e provocati dalle suddette donnine e quindi molte volte cedono alle tentazioni carnali facendo favori o facendo far carriera alle sgallettate donnine.Altre volte i più sprovveduti s'innamorano persino lasciando moglie legittima per un attricetta o velina per finire a lungo termine cornuti e mazziati(ma loro in quanto potenti se lo possono permettere al contrario dell'uomo comune).Esempi se ne possono fare a iosa in tutto il mondo,quì da noi ho sempre trovato ripugnante la coppia Gianfranco fini Elisabetta Floriani o come cacchio si chiama,già ex compagna di Gaucci(ti ho detto tutto )biondina tettona che invece di baldi giovani s'innamora di panzoni miliardari e politici incartapecoriti ma potenti......
    Negli Usa la madre di Paris Hilton è un esempio lampante,essa nata in roulote fu educata dalla mammina all arte amatoria al fine di circuire un ricco rampollo e aiutata dalle sue fattezze le capitò Hilton tsè...i risultati della loro unione sono sotto gli occhi di tutti

    Landrù

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