venerdì 26 settembre 2008

UNA TROIA AL GIORNO... FANNO 365 TROIE ALL'ANNO

L’antropologia, a ragione considerata per anni la scienza dell’uomo, da oggi si arricchisce di un nuovo e sorprendente modello sociale di animale razionale intriso di dubbio cosmico: il cornuto matematico.

Oddio, non è che il concetto fosse estraneo agli antichi greci; già a quei tempi, in periodi di guerra perenne, i filosofi e i primi rudimentali esempi di studiosi della natura umana se ne andavano in giro parlando ad un imprecisato numero di apprendiste maestre di vita - in seguito denominate “peripatetiche”- e insegnando loro come compiere prodigiosi miracoli biologici. Ma fu solo qualche secolo dopo che qualcuno coniò l’ossimoro di vergine-madre, cercando di giustificare nascite premature di figli mai concepiti, le annichilenti assenze di mariti in guerra o di falegnami troppo zelanti, nonché le mutazioni estetiche di un’icona della pop music americana nota per il suo non-cantare all’Olimpico di Roma il 6 settembre scorso.

Ad ogni modo fu solo dopo un millennio, grazie ad opportune mutazioni genetiche psicosomatiche, che si assistette alla comparsa di tale raro esempio di virtù coniugale nel vasto panorama storico-sociale.
I primi a somatizzare il frutto di ergonomiche seghe mentali condite da atroci dubbi e una prole sempre più multiforme furono i barbari. Gli antropologi hanno scoperto che sussisteva una sorta di rito consolatorio dedicato a coloro che ritornavano vittoriosi dalle guerre: le mogli in stato di grazia – neanche fossero state sfiorate da mano (morta) divina - facevano dono ai loro sposi di poderosi elmetti ornati di priapesche ramificazioni tese ad evidenziare l’avvenuto miracolo. Una volta sterminate tutte le alci a disposizione, le vichinghe iniziarono a decimare i tori… quasi a sottolineare il passaggio concettuale da troie a vacche… ma questa è un’altra storia.

Sterminati anche i barbari (rallentati ed appesantiti dai regalini e da due palle piene ai confini della realtà), ci vollero più o meno altri mille anni perché si tornasse a parlare del fenomeno.

Inizialmente, si era infatti pensato ad una naturale estinzione del cornuto matematico - anche perché con tutte quelle indecenti e ricciolute parrucche incipriate, l’elmetto proprio appariva fuori luogo – ma poi all’ultimo simposio degli antropologi tenutosi in quel di Bergamo furono portate le prove lampanti del suo ritorno.

Alcuni esemplari della nuova ed evoluta specie furono avvistati in quella che storicamente vennero identificate come le rigogliose pianure della “Padania” (in foto un esemplare maturo). Qualcuno dice di averli visti bardati da un insolito fazzoletto verde al collo, altri giurano invece di aver visto il capo branco in preda ad emiparesi facciale.
Ora, benché si siano materializzati dal nulla alle feste per la lotta del federalismo fiscale, gli esemplari che interessano a noi sono stati fotografati in religiosa processione verso non ben precisati luoghi di raduno.
Gli scienziati di tutto il mondo sono rimasti sgomenti dinnanzi ad una simile notizia, e per questo motivo che da settembre 2008, un pool di cervelloni sta studiandone le caratteristiche morfo-psico-socio-evolutive, ma i risultati sono top secret e nulla trapela.

Che dirvi? Quando c’è di mezzo l’etica e il segreto professionale, bisogna solo pazientare e aspettare che il mondo della scienza si decida sul cosa e sul come divulgare le nuove scoperte. Anche io sono per il rispetto del codice deontologico e nessuna notizia vale un comportamento scorretto. Questo è quel che pensavo io… ma io ieri ho incontrato il dott. XXXXXX presso l’Astoria Palace alla camera 309.
Non dirò il suo nome per proteggere i suoi dodici figli avuti dopo aver scoperto di essere impotente, ma poiché ha accettato di rivelarmi in anteprima i risultati degli studi vi dirò solo il suo cognome: Kildare. Dr. Kildare!
Che uomo, che integrità morale! Pensate, non ha voluto nemmeno un euro… mi ha soltanto obbligata a soggiacere ai suoi piaceri masochistici. Stavo quasi per mandare tutto all’aria quando mi ricordai che il giorno prima avevo giustappunto comprato un paio di stivaletti in pelle nera con tacco 20 e la punta il cristallo di Boemia. Sapete, non sono un’ingorda, ma la voglia di provarli sulle guance smagrite di quello sfigato-occhialuto-minidotato- con un tatuaggio sul braccio con su scritto “my name is Charles”- era tale che mi resi disponibile ad elargire un generoso contributo personale alla rivista “Rubber, lattex e cockring per giovani marmotte” . E siccome nell’ambiente si vocifera che io sia una tirchia filo-scozzese-ebrea, ho dato il massimo, esibendomi in una performance di altissimo livello, dal titolo provvisorio: “Mamma ho perso la dignità”. Questo il programma per la serata:
· ore 21: estirpazione dei peli dal naso
· ore 21.10: rasatura completa delle sopracciglia
· Ore 21.30: coltivazione biologica di capperi nelle cavità auricolari (precedentemente concimate con sterco fumante di vacche sacre)
· Ore 22: pausa caffè.
· Ore 22.10: incaprettamento e farcitura anale con carota, aglio, rosmarino e olive taggiasche;
· Ore 22.30: visione coatta di tutti i film di Francesca Dellera fino al progressivo apprendimento di tutta la sceneggiatura originale
· Mezzanotte: evacuazione (previo orgasmico clistere) sull’ombelico (il suo)

Lo so, non ci sono parole per descrivere l’abominio a cui sono stata obbligata. Dio mio che squallore, che sudiciume etico, che spazzatura d’uomo!!!

C’è una cosa che non mi spiego: perché sono ancora tutta bagnata? Oltretutto fuori c’è un sole che spacca le pietre…

Ok ok, questo è il sunto dell’intervista:
Le prime rilevazioni hanno evidenziato un misterioso assembramento proprio al di fuori di uno strano edificio eletto, pare, a luogo privilegiato per la verifica dell’ammontare dell’incremento di tessuto osseo all’altezza dei lobi parietali del proprio cranio. Non ci sono elementi caratterizzanti questo luogo; l’unico flebile indizio è una strana scritta apposta a caratteri cubitali recante la seguente iscrizione: “Università di Verona. Istituto di medicina legale”.
La causa scatenante di questo fenomeno fisico-sociale si deve sicuramente all’incremento delle ore lavorative di alcuni mariti e, parallelamente, all’incremento della felicità delle rispettive mogli, ma soprattutto all’incremento del numero dei lattai e degli operai del “porta a porta” per numero di abitanti benestanti. E questo soprattutto perché è stato appurato che nelle zone depresse le donne vanno a lavorare, e comunque non hanno il tempo per procurare premeditatamente danni irreversibili alla lavatrice o al rubinetto del cesso. Oltre a ciò è stato riscontrato che gran parte degli imprenditori e dei professionisti della provincia di Verona hanno avvertito come un progressivo appesantimento cerebrale maldestramente confuso per un inspiegabile aumento di neuroni e/o del peso specifico dei capelli. I primi ad accorgersi della mutazione sono stati coloro che presentavano una calvizie in stato avanzato, una moglie sempre più allegra e la nascita prematura di un bambino molto abbronzato di nome Abdul.

Le ultime, aggiornate, rilevazioni dimostrano che il fenomeno è in costante crescita.
Gli studiosi sono giunti alle seguenti conclusioni:
1. il test del DNA per capire se il bambino nato abbronzato non è vostro funziona egregiamente;
2. il test costa solo 1.600 euro (poca roba se si considera il costo di un piccolo Michael Jackson in famiglia fino alla matura età);
3. il troppo lavora storpia… e storpia talmente tanto da far assomigliare i vostri figli ai vostri “migliori” amici;
4. il nuovo esemplare del cornuto matematico non fa una grinza. Dopo 8 mesi di astinenza non ci sono dubbi: sei matematicamente cornuto;
5. la medicina legale è una scienza esatta;
6. le donne sono sempre più troie;
7. si stima nei prossimi mesi un incremento delle cause di divorzio per infedeltà coniugale nella provincia di Verona

Le mie conclusioni sono di tutt’altro avviso:
1. il lattex mi svacca che è una meraviglia;
2. la saliva pulisce meglio del Calzonetto;
3. gli orgasmi multipli sono possibili
4. … e sono pure calata di due chili.

Vostra Amanda

2 commenti:

  1. Amanda, questo è uno dei blog più sarcastici, pungenti e sprezzanti si trovino, a mio parere sul web.
    Ci vuole un pò di concentrazione per leggere tutti i post d'un fiato senza perdersi, però vale decisamente la "pena"...
    Intanto ti invito se avrai voglia e tempo sul mio blog.
    Ciao IvanilTerribile

    RispondiElimina
  2. Grazie Ivan, ma un dubbio mi attanaglia: quanti saranno a pensarla come te?

    passa-parola a menti libere (i coglionazzi e le sgallettate le indirizziamo al tg di Emilio Fede)

    RispondiElimina