domenica 4 maggio 2008

MENTA FORTE


Uno dei cavalli di battaglia delle donne è l’esercizio ginnico del masticare piccoli confetti rivestiti di bianca e profumata glassa al sapore di menta, cosicché si sentano in diritto di spargere nell’aria un alito che le garantisca un aggancio sicuro: un bacio in corsa, un sorriso che non ti stende, un fiore in bocca… come recitava un’antica pubblicità di una nota pasta dentifricia.
La pubblicità svanì nel tempo. Tutto svanisce nel tempo: la bellezza, il cervello (per chi ce l’ha), l’appeal... e il sostegno gravitazionale delle nostre turgide tette. Oggi grazie al cielo ci sono miracolose protesi a forma di reggiseno che, grazie a tecnologici ritrovati, riescono a garantirti un tete-a-tete con le tonsille da mattina a sera. Capite il nesso? No? Bene, allora seguitemi nel mio contorto pensiero perché quello di cui vi parlo oggi è qualcosa di simile al confetto in oggetto… è un verbo, anzi il verbo per eccellenza delle donne: mentire.


Io stessa per prima non potrei dire di essere immune da questa moda: le bugie sono meccanismi naturali… almeno fintanto che non creano tendenze culturali pericolose. Per un certo periodo storico le donne hanno sempre detto la verità; si sono ammantate di autorevolezza. Ma da qualche tempo le cose sono cambiate.

Esattamente come quelle forme di razzismo vittimistico che tendono ad addossare le colpe all’uomo bianco ancor prima di aver verificato le ragioni o le colpe, si è creato una sorta di pre-giudizio, tale per cui la pecorella che grida “al lupo” ha sempre ragione sino a prova contraria. Purtroppo l’infallibile piano di noi donne comincia a scricchiolare: l’alibi così minuziosamente costruito è sempre più rassomigliante ad uno colabrodo.


In tutto questo lasso di tempo, dal pregiudizio favorevole alla scoperta dell’inganno, le donne hanno però appreso l’arte della recitazione… e come al solito, cagne come sono, hanno capito che la verità non è soltanto una questione di talento, ma a che fare anche con il suo contenuto intrinseco.
Le donne di oggi mentono e, fuor di dubbio, lo fanno più per sport che per necessità.
Mentono sull’amore quando a scopo cautelativo s’innamorano del ricco danaroso piuttosto che dello sfigato dal cuore tenero.
Mentono sulla vita poiché a piè sospinto si imbracano in attività castranti quali l’aborto.
Mentono sulla bellezza, perché si ammantano di interiorità quando, appena possono, corrono a destra e a manca a rifarsi dalla testa e ai piedi.
Mentono sull’intelligenza perché amano apparire stupide…
… e non è tutto, perché mentono soprattutto sulla verità. Siamo quindi arrivati al punto: perché questo post? Perché un'altra conferma, sempre la stessa, è giunta ai nostri occhi. La pubblica Libero del primo maggio: una donna che aveva denunciato tre tentativi di stupro, anche attraverso i media, è stata indagata per simulazione di reato.
Il testo è stringato, solo 4 righe appena, ma il contenuto di verità riempie tutta l’aria attorno perché, al di là delle motivazioni addotte dalla cretina, l’unica che se la prenderà nel culo sarà solo lei… e stavolta per davvero.
Le donne italiane hanno imparato a mentire, gli uomini l’hanno capito… ed è per questo che vanno a puttane. Fosse solo per il fatto che quest’ultime, anche volendo, non riuscirebbero a provare un cazzo.

Evviva il commercio equo-solidale!!!


Amanda

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