mercoledì 14 maggio 2008

DESPERATE HOUSEKEEPERS


C’erano una volta tre ragazze che lavoravano nell’accademia di polizia. Oltre ad essere carine, le ragazze erano anche in gamba; a tutte e tre venivano affidati compiti difficili, a volte rischiosi. Io le ho portate via… e adesso lavorano per me. Il mio nome è Charlie.


No, credo di essermi sbagliata; il telefilm era molto più recente. La storia narra di cinque avvenenti belle signore dell’alta borghesia di Palm Spring. Non facevano un cazzo da mattina a sera, ma erano lo stesso frustrate, siliconate e piene di voglie… tutte attorno al punto “G”. Erano casalinghe… ed erano disperate.


Cazzo, mi sono sbagliata ancora. Riformuliamo la trama: c’erano una volte quattro avvenenti signore dalla lacrima facile e dal passato da playmate sulle copertine di qualche scalcinato rotocalco. Tutte e quattro se la tiravano grandemente, sbandierando ai quattro venti il raggiungimento dell’auspicato successo sociale. Si dicevano gran donne: donne del futuro. Donne con le gonne… donne col potere. Poi un giorno furono rapite dal fascino indiscreto di un uomo che metteva i tacchi anche alle pinne per fare le escursioni subacquee; intendiamoci, quest’ometto non aveva nulla… nulla se non la capacità di farsi i cazzi propri grazie ai voti di una manica di rincoglioniti ancor’oggi mummificati davanti ad un televisore. Beh pazienza, ad ognuno il suo.


Dov’ero rimasta? Ah si, alle quattro donzelle in vena di facili conquiste politiche e in preda ad ambizioni da quattro soldi. Non ci vuole molto a capire di chi stiamo parlando: sono le quattro ministre del governo Berlusconi.


Chi non capisce una pippa di politica potrebbe esultare… chi invece ci capisce qualcosa, soprattutto se maschio, esulta lo stesso, e lo fa soprattutto perché si rende conto di quanto sia facile raggirare una donna. Berlusconi in questo senso è un dio (gli mancava solo questa ambizione, oltre a quella di diventare Papa o presidente della repubblica) perché in un solo colpo a riportato indietro le lancette dell’emancipazione femminile al periodo jurassico. Seguitemi nel mio ragionamento.


In questi ultimi cento e più anni, le donne hanno letteralmente iniziato ha rompere i coglioni agli uomini affinché fossero date a loro le stesse occasioni… si insomma, quelle prese per il culo che vanno sotto il nome di “Pari Opportunità”. Questa ambizione , e le noiose lotte che sono succedute, era sostenuta da un bisogno a sentir loro legittimo: uscire di casa per far altro che prendersi cura del focolare domestico, fare la spesa, accudire i figli e fare le educatrici dei figli degli altri. Insomma si erano proprie rotte entrambe le ovaie di non fare un cazzo da mattina sera, e così di punto in bianco hanno iniziato a pretendere in considerazione di “evolversi”.


Dapprima hanno cominciato a votare, ma strano a dirsi continuavano votare gli uomini, i maschi intendo. Poi ci sono state le prime operaie, ma ahimé continuavano a dimostrare una pessima attitudine ai “lavori da maschi” adducendo motivazioni del tipo: non sono lavori da donne. Fu così che nacquero le segretarie: le prime grandi puttane in tailleur con vertiginoso spacco “acchiappa-amministratore delegato”. Che dire? Sgobbavano da mattina a sera, deambulavano da un corridoio all’altro con passi incrociati e sinuosi, ma poi alla fine si ritrovavano con un paio di caviglie stile elefante stanco e un misero stipendio a fine mese.


Venne poi il periodo Ivana Thrumph (ma si scrive così?): poche ambizioni lavorative, ma tante ambizioni sociali… soprattutto se collegate ad un maschio mini dotato, grasso e vecchio, ma indiscutibilmente danaroso e privo di eredi capaci di intendere e di volere. Morto lo zomboide e messo il velo nero per un’oretta e mezza, si dilettavano a riprendersi goduriose rivincite: un conto in banca traboccante, uno stuolo di marchette con cui recuperare il tempo perduto e una mano sinistra pronta per un altro anello di fidanzamento.


Dopo le opportune auto-critiche, e avendo valutato che i cerebrolesi ricchi erano in via di estinzione, incominciarono a valutare carriere “alternative” che le riscattasse da un passato iniquo e da un presente “esentasse”. Insomma, nella mente delle donne comincia a serpeggiare il desiderio di un’ambizione qualitativamente meno soggetta all’impasse del tempo. Si, insomma qualcosa che fosse meno collegato alla dura lotta contro le rughe e che non le costringesse a continue ed estenuanti ri-verginazzioni dell’imene, dell’utero, delle labbra, del contorno occhi e del doppio mento. E fu così che nacque la donna in politica.

Le donne di sinistra sono sempre state una manna del cielo… se provaste a guardare la Bindi o la Bonino potreste chiaramente capire che la carriera politica era la sola e unica alternativa al convento. Le donne di destra invece, forti del vagina-power hanno sempre cercato di annullare lo stereotipo culturale che in politica dovessero andarci solo i cessi dell’umanità… perché in fin dei conti non sempre “essere belle” significa “essere stupide”. E fu così che nacque la Santanché, la Carlucci, la Gardini, la Mussolini, la Carfagna… e la Brambilla.


Queste sono donne che, se le vedeste per strada, non avreste esitazione alcuna a offrir loro un “passaggio”… qualcuna di loro, giusto per essere certa che questo messaggio passasse senza equivoci, si è divertita anche ad accavallare le gambe, esibendo autoreggenti –viagra. Qualcun’altra ha passato tutta l’estate scorsa a fare uncinetto sulle spiagge di Roma, esibendo al contempo un paio di tette bovine e due labbra a prova di rafting sulle cascate della Val Sesia. Un’altra ancora, dopo un passato da velina ha cercato di fare il colpo gobbo cercando di sovvertire le sorti e le vendite del suo calendario. Un’altra ancora in preda ad uno slancio di egocentrismo ai confini della realtà si è fatta fotografare le labbra appena botulinizzate… gridando lo slogan “Io credo… i credo che il chirurgo abbia esagerato”.


Tutte insieme appassionatamente hanno iniziato a “darla” a destra … e a destra per cercare di portare a casa una poltrona come premio alla loro devozione, ma soprattutto come ricompensa alla loro lotta per sovvertire i destini della donna moderna.


Il programma non faceva una piega; c’era solo un piccolo, madornale dettaglio che non andava trascurato: gli uomini di destra (ma anche le donne) di queste donne non sanno che farsene. Anzi, vi dirò di più: non solo non sanno che farsene, ma sono talmente conservatori che non vedono di buon occhio le “evoluzioni della donna” fuori dall’ambito domestico. Si, insomma, per loro le donne in questi cento anni non si sono mosse nemmeno di un millimetro, anzi sono diventate più stupide e manovrabili. Volete che ve lo dimostri? Bene, consideriamo le ministre del governo Berlusconi: una ministra all’Istruzione, una all’ambiente, una alle pari opportunità e una alle politiche giovanili. Se non è questa una divisione del lavoro in base al genere non so cosa di cosa si tratti allora?!

Tutto sommato, infatti, le donne di destra – nonostante siano diventate ministre – continuano a svolgere gli stessi compiti, le stesse mansioni che svolgevano nella caverna: si occupavano dei piccoli, della loro istruzione, della pulizia della casa e di leggere prima della ninna nanna “Piccole donne”.


In questa nuova forma di esternalizzazione delle mansioni domestiche è cambiata solo una cosa: la divisa. Il primo giorno di lavoro tutte in pantaloni… come dire: siamo donne con le palle… o forse uomini senza palle. Come la si voglia vedere o dire, i fatti non cambiano: sguattere eravamo e sguattere siamo… desperately housekeepers.


E dunque, evoluzione del cazzo o un cazzo di evoluzione? Tutte e due, ahimé!!!

Vostra Amanda

1 commento:

  1. Esilarante, veritiero e spiritosamente profondo, complimenti, mi è piaciuto molto (anche quello precedente), non credo di aver qualcosa da aggiugere se non che guardando la foto di famiglia che raggruppa tutti i ministri... questa fa vomitare un pochino meno delle precedenti. Il nuovo che avanza (cioè, quello che è avanzato nelle trattative interne), perlomeno queste non hanno la barba come la Bindi nè sono incartapecorite come la Montalcini, a dirla tutta sono anche meglio della Melandri e di quell'altra che non ricordo il nome, la tipa trombata elettoralmente in Sicilia, per non parlare dei polpacci alla ciclista che metteva in mostra la Turco... Si, decisamente il livello estetico è salito, quello mentale è relativo, semplici portavoce erano quelle di prima, semplici portavoce sono queste, mi spiace per la Brambilla, da bravo feticista soft quale sono... apprezzavo l'autoreggente, un buon motivo per rimanere sintonizzato sulla trasmissione di vesta, forse l'unica vera puttana politica patentata, a volte sembra lui l'imitazione del tipo di striscia.
    Ciao Amanda, passa a trovarmi, ho scritto una chicca su Travaglio.
    Baci

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