mercoledì 6 agosto 2008

AND THE WINNER IS...


Incipit: news dal mondo.

L'inno della Giornata dell'Orgasmo Femminile, il più piacevole dei dirittiUna gioia per tutte. Un'abitudine per poche. Un'aspirazione per molte. Eppure ogni donna ha il diritto di smetterla di fingere piacere.
Serviva davvero una Giornata dell'Orgasmo femminile di mezz’estate (il 31 luglio) per ribadire questo concetto? Ci sono ben altre emergenze al mondo, è vero, ma fare il punto della situazione appagamento sessuale è sempre utile. Soprattutto se la celebrazione prende il via dalla Gran Bretagna, Paese tradizionalmente un po' "freddino", da tutti i punti di vista.

Qualche dato, tanto per intendersi: il 46 per cento delle donne dichiara di non avere mai o di aver raramente provato un orgasmo vaginale. Il 36 per cento non prova mai o quasi mai un orgasmo clitorideo durante il rapporto sessuale, mentre l'85 per cento lo raggiunge con l'autoerotismo. Secondo la stessa indagine - condotta ad hoc su più di 2mila inglesi - l'80% delle donne, durante i rapporti con il partner, è dunque “costretta” a simulare. Peggiorando la situazione: già, perché fingere serve solo a insabbiare il problema, a sviluppare frustrazione e a buttarsi giù, sostengono le promotrici dell’evento. E invitano, per un giorno almeno, a non recitare a letto. A promuovere l’inziativa, una catena di sex toys, ormai definitivamente sdoganati in quella che si potrebbe definire la “rivoluzione sessuale del Ventunesimo secolo": la vagina è mia, e ci gioco come (e con cosa) voglio io.

Il manifesto della Giornata? Semplice: è giunto il momento che le donne rivendichino il loro diritto a una vita sessuale piena e soddisfacente al grido di "Godi, non fingere"”.

COMMENTO

Come al solito, le intenzioni sono buone, ma poi... ma poi noi donne ricadiamo nella stessa trappola: utilizzare l'orgasmo non edonisticamente per godere come gran maiale, ma utilizzarlo per ottenere il nostro profitto.

Insomma, si, l'orgasmo come moneta di scambio, per ottenere dall'uomo (compagno o marito che sia) un vitalizio.

Se ci pensate bene, perché finiamo col mentire cosi spudoratamente, ma anche cosi lungamente? La questione non è certo affettiva: siamo libere di cercare il maschio d'accoppiamento perfetto, ma guardacaso quest'ultimo è anche il meno indicato per "sostenere" il nostro shopping o le nostre ambizioni sociali e di status.

Da che mondo e mondo, l'uomo sceglie sempre la donna bella (o eroticamente dotata); la donna invece preferisce altre "qualità". L'uomo deve sempre pagare una bella donna (o presunta tale), ed ella ricambia l'attenzione con un finto orgasmo.
Non riusciamo proprio ad evadere da una simile prospettiva e forse non ci interessa nemmeno, dal momento che fingere ci riesce cosi bene. Il dramma sta anche nel fatto che la finzione nei confornti dell'uomo non regge dentro di noi: ci sentiamo frustrate e avvilite per non riuscire a raggiungere uno straccio di benessere con l'unico pezzo di carne che può provocarcelo.
Preferiamo infatti subordinare il nostro piacere ad altre mete, finendo poi con l'accontentarci di un misero dito tra le gambe.


Non ci sono altri motivi, ma soprattutto non ci sono altri alibi, e come al solito il quadretto evidenzia una scena a noi molto famliare: l'armadio pieno e l'orgasmo vuoto.

Vi dirò, non provo nessuna pietà nei confronti di queste donne. Ognuna di noi fa e crede cio che vuole... e anche in questo la libertà è massima. Quindi anziché rompere i coglioni agli uomini, rivendicando - come dice il suddetto articolo - il diritto ad una piena sessualità, impariamo a scegliere in modo diverso il nostro uomo. E' meglio una sana e goduriosa scopata che non un paio di scarpe che presto non metteremo più.

Ah, se solo imparassimo ad essere sincere almeno col nostro corpo...

E poi scusatemi, anche in fatto di recitazione facciamo proprio pena, soprattutto perche siamo convinte che lui non se ne accorga. Ma quando mai!

Epilogo della storia: un antidepressivo in più, un'infelicità sconfinata... e nemmeno un Oscar quale migliore attrice non protagonista.

Capirai, cagne come siamo!!!

4 commenti:

  1. Vedo che il sito donna.libero è culturalmente impegnato, come tutte le riviste femminili, e soprattutto negli articoli dedicati agli uomini sembra di leggere la prova su strada di un utilitaria...

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  2. come hai ragione Marcello: sono impegnata a distruggere. Quando si tratta di ricostruire bisogna avere il coraggio di demolire le parti deboli della struttura... e purtroppo il mondo e la cultura femminile sono pieni di crepe e privo di mura portanti.

    ... è come sparare sull'ambulanza

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  3. Mi viene in mente un castello rosa tutto di gommapiuma.

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  4. dillo pure che sei un fan sfegatato della Barbie! ...e comunque si è un castello di gommapiuma.

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